Alpe Camaggiore
Trekking facile sulle sponde del Lago di Como
Con le giornate che si stanno allungando, hai deciso di fare delle gite nel weekend in montagna ma non sai dove andare?
L’Alpe Camaggiore con partenza da Vendrogno fa proprio al caso tuo.
Un trekking cosi semplice è adatto a chiunque.
Ci puoi andare con amici, parenti, partner, cane e bambini.
Man mano che salirai potrai godere delle viste mozzafiato sul lago di Como che ti faranno venire sempre più voglia di arrivare in cima e sai cosa ci sarà ad aspettarti ?
Il Rifugio Ragno cosi avrai un motivo in più per arrivare e goderti un pranzo vista mozzafiato.
Che ne dici? Merita?
Vuoi immergerti subitissimo in questo trekking e scoprirlo ora?
Eccoti il video che abbiamo girato a metà febbraio, quando ancora gli alberi erano spogli e le giornate avevano poche ore di luce, ma il luogo era comunque incantato.
Ricordati però di iscriverti al canale e di lasciare un like al video, così ci supporterai per i prossimi viaggi!
Se invece sei un* divoratore di articoli e sei impaziente di conoscere tutti ma TUTTI i dettagli, mettiti comodo e iniziamo subito l’avventura di oggi!
Cosa troverai in questo articolo:
Dove parcheggiare all’Alpe Camaggiore
Per raggiungere l’inizio del sentiero è necessario essere muniti di un auto.
Siccome a noi piacciono le sfide, abbiamo parcheggiato a circa 20 minuti a piedi da quello che abbiamo scoperto solo dopo essere il vero parcheggio che indica proprio la partenza del trekking.
Abbiamo chiesto informazioni ad un signore del posto che ci ha descritto il parcheggio vicino al sentiero dicendoci che tipo di alberi avremmo potuto trovare.
Dato però che era inverno, gli alberi erano spogli e sembravano tutti uguali quindi ci siamo fermati non appena abbiamo visto che era possibile lasciare la macchina…
Poco male, dal parcheggio in località Sanico (vicino a Busè) che abbiamo improvvisato abbiamo proseguito sulla strada asfaltata.
E sì, abbiamo fatto gli ultimi due tornanti che mancavano a piedi) e ci siamo goduti i pini che costeggiavano la strada.
Qui è dove abbiamo parcheggiato noi.
Mentre per raggiungere il parcheggio che si trova proprio all’inizio del sentiero, una volta superata la località sanico, devi proseguire lungo la strada finché non giungi ad uno spiazzo sterrato.
Qui la strada finisce, non potrai proseguire oltre: non puoi sbagliare!
Dove scattare lungo il sentiero
Ma tu ti chiederai: cosa c’è da fare lungo il sentiero? Si passeggia e basta?
La domanda è lecita infatti anche noi ci siamo chiesti che cosa avesse di particolare l’Alpe Camaggiore a parte i numerosi sentieri di trekking.
La risposta è: il panorama.
Il sentiero che porta al rifugio Ragno è tutto panoramico e affaccia direttamente sul lago.
I percorsi che da qui partono e si snodano lungo le varie vette, invece, si addentrano di più alternando parti immerse nella vegetazione a tratti sulle creste.
PRIMO SCATTO
Ecco qui l’esempio di un nostro scatto ottenuto proprio all’inizio del trekking, prima di raggiungere il rifugio.
- ISO 100
- F/8
- T 1/320
- Focale 61mm
Come puoi vedere il tempo non era dalla nostra parte, ma siamo riusciti comunque a sfruttare le nuvole basse e la foschia per ottenere un mood un po’ misterioso.
Il lato della montagna con la distesa di pini in primo piano conferisce profondità alla foto, creando una netta separazione tra primo e secondo piano.
L’andamento della costa, che si allunga e si ritira, contribuisce invece a dare movimento alla composizione.
Come sempre in questi casi, mai rinunciare perché le condizioni non sono come ce le aspettavamo!
SECONDO SCATTO
Proseguendo in direzione del rifugio il camminamento offre davvero moltissimi scorci sul lago e siccome c’era parecchio vento, anche le nuvole e la foschia cambiavano di continuo.
Appena superato il rifugio, in corrispondenza della minuscola chiesetta di San Girolamo, si trova uno spiazzo panoramico.
Lo riconosci perché qui si trova la Croce di Camaggiore a picco sul lago.
In questo caso il movimento è dato dalla forma sinuosa che prende il lago da questa prospettiva.
Il soggetto della foto, la croce, è stato posizionato in corrispondenza dell’ultimo terzo, a destra, mentre al centro della composizione è stato collocato il lago.
A nostro parere la bellezza di questo scatto sta proprio nel gioco delle nuvole che si sfaldano per il vento e nei colori rosati che il tramonto ci ha regalato.
TERZO SCATTO
Dal punto panoramico ci siamo spostati ancora lasciandoci alle spalle la chiesa e il rifugio.
Da qui partono moltissimi sentieri e si assiste anche ad un cambio di paesaggio.
I diversi percorsi infatti conducono dietro alle formazioni montuose e, a meno che si arrivi in cima alle creste, il lago non è più visibile.
In compenso verrai catapultato in uno scenario particolarissimo (almeno in questo periodo dell’anno).
La prima impressione è quella di essere teletrasportati in mezzo ad una tundra.
Erba secca e gialla, alberi spogli, laghetti ghiacciati e vegetazione scarna e brulla.
Questo è il paesaggio che ci ha accolti e che ci ha incuriositi e affascinati.
In questa foto la composizione gioca su due soggetti diversi: il laghetto ghiacciato in primo piano e il sentiero sinuoso in secondo piano.
Questa scelta è stata fatta per costringere l’occhio dell’osservatore ad esplorare tutto lo spazio della foto muovendosi all’interno della composizione.
Inoltre è presente un contrasto tra la staticità e la rigidità del lago e il movimento del sentiero.
La nostra esperienza
Intanto ti avvisiamo che da queste parti c’è parecchio vento!
O almeno, noi abbiamo trovato una giornata che inizialmente era soleggiata ma che poi si è coperta ed è diventata anche abbastanza fredda.
Giusto nel tragitto di ritorno verso l’auto il sole ci ha regalato un po’ di luce dorata per il tramonto.
Al di là delle condizioni meteo che sono, ovviamente, variabili, questa passeggiata molto tranquilla è stata particolare.
Non avevamo una meta o un obiettivo ben preciso e quindi abbiamo esplorato il posto sul momento.
Il sentiero che porta al rifugio è tutto in piano e davvero molto molto facile da percorrere.
I sentieri successivi sono invece di tutte le tipologie: da quelli che proseguono in piano lungo i pratoni a quelli che ti portano fin sulla cresta delle montagne circostanti.
I tempi di percorrenza sono mediamente brevi quindi si possono percorrere più sentieri e poi ritornare verso il rifugio e quindi al parcheggio.
Non sapendo se il rifugio Ragno fosse aperto, ci siamo portati il pranzo al sacco, ma abbiamo scoperto con piacere che la cucina era più che attiva.
Infine, la nostra giornata si è conclusa con una storta ad una caviglia che ci ha costretti a rientrare accompagnati dalla luce del tramonto che filtrava tra i tronchi dei pini e delle betulle.
Insomma è stato un trekking molto improvvisato, però ci ha permesso di passare una giornata gradevole e all’aria aperta!
Conclusioni
Se sei alla ricerca di un trekking super facile e panoramico, quello all’Alpe Camaggiore fa al caso tuo.
Potrai fotografare, pranzare in un rifugio di tutto rispetto e perderti in paesaggi che non sembrano nemmeno appartenere all’Italia.
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Alla prossima avventura!
Lele, Sara & Toby