CELLENO
Il borgo fantasma
Questa settimana vogliamo portarti in un luogo misterioso, un luogo in cui il tempo si è fermato…
Intrigante, vero?
Tra pochissimo ti diremo dove siamo diretti, ma prima devi sapere che quella che stai per andare a leggere è una storia tormentata, una storia che non ha lieto fine.
Se ancora non sei scappato a gambe levate, prosegui con la lettura per scoprire tutto sugli infausti avvenimenti accaduti nel borgo di Celleno, ad oggi un borgo fantasma.
Cosa troverai in questo articolo
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Dove si trova e come arrivare a Celleno
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Perché viene chiamato “il borgo fantasma”
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Il borgo antico di Celleno
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La nostra esperienza
Dove si trova e come arrivare a Celleno
Conosciuto anche come la Città delle ciliegie, Celleno è un piccolo comune in provincia di Viterbo, nel Lazio.
Con i suoi 1305 abitanti si trova arroccato su uno sperone di roccia a soli 20km da Viterbo, proprio tra il lago di Bolsena e il lago di Alviano.
Sia arrivando da Viterbo che dall’Autostrada A1, il borgo è raggiungibile in auto percorrendo la SP 5 Teverina.
Una volta giunti a destinazione, il parcheggio che noi ti consigliamo si trova in Piazza S. Rocco, a due passi dal Castello.
Da qui potrai visitare tutto il comune muovendoti a piedi, quindi è anche un ottimo punto di partenza per il tuo tour.
Ora però è giunto il momento di entrare nel vivo del racconto, dopotutto ti abbiamo promesso una storia più che avvincente…
Perché viene chiamato “il borgo fantasma”
Un po’ di storia
Per comprendere come mai oggi Celleno abbia ereditato il titolo di borgo fantasma, è necessario tornare indietro nel tempo.
Ripercorrendo a ritroso la storia di questo piccolo comune, si arriva addirittura in epoca pre-romana e più precisamente al VII secolo.
Infatti, sebbene sulle origini di questo borgo non si abbiano informazioni certe, le tracce di un possibile centro abitato risalgono al periodo etrusco.
E fu proprio la posizione strategica in cui fu costruito che determinò le vicende successive del borgo…
Nel corso degli anni Celleno cadde sotto la potenza dell’Impero Romano, subendo anche numerosi saccheggi.
La stessa sorte le toccò anche sotto il dominio dei Goti e dei Longobardi, finché Carlo Magno li sconfisse e restituì la città alla giurisdizione della Chiesa.
Come puoi vedere una storia tormentata fin dal principio…
Successivamente il paese rimbalzò varie volte tra dominio di Viterbo e dominio di Orvieto finchè fu consegnato dalla Chiesa nelle mani della famiglia Gatti e poi della famiglia Orsini.
Ad oggi Celleno fa parte di un progetto di riqualifica e valorizzazione che ne ripercorre la storia e le sue peculiarità in modo interattivo.
CURIOSITA’: secondo lo storico greco Dionisio d’Alicarnasso, Celleno fu fondata da Italo in onore di sua figlia Cilenia molti anni prima dell’assedio alla città di Troia. Secondo la mitologia greca, Celeno era il nome di una delle 3 arpie figlie di Elettra e Taumante.
Questa ipotesi è avvalorata dal fatto che tutt’oggi nello stemma della città compare la raffigurazione di un’arpia su sfondo azzurro.
Il borgo fantasma
Con l’espressione “borgo fantasma” si fa riferimento alla parte vecchia della città (tendenzialmente al Castello Orsini) che venne abbandonata nel 1800 a causa di epidemie, frane e terremoti che colpirono il paese.
Ma questo fu solo l’ultimo atto.
Infatti, al di là degli eventi naturali, una volta che il borgo passò nelle mani della Chiesa e divenne un avamposto militare per via della sua posizione strategica, fu coinvolto in numerose vicende militari e questo portò ad un progressivo abbandono delle aree abitate.
A partire dagli anni ’50, a seguito dell’abbandono di Celleno vecchio, si inaugurò la costruzione della parte nuova della città che incontrò non poche difficoltà.
Alla fine, fu solo negli anni ’70 che gli abitanti trovarono un certo grado di stabilità all’interno delle nuove costruzioni.
Il borgo antico di Celleno
Come avrai capito dal racconto della storia del paese, la peculiarità di Celleno è proprio il borgo antico, quello che per via delle tormentate vicende è diventato il borgo fantasma.
Qui, l’edificio che attirerà subito la tua attenzione è sono i resti del Castello Orsini.
Il castello è circondato da un fossato ed è provvisto di un’alta torre di guardia, a testimonianza della sua funzione di avamposto militare.
Passeggiando per le vie di quello che era il centro abitato potrai poi osservare le case abbandonate da tempo, con i muri ormai scoloriti.
Conclusa la visita del castello, ti consigliamo di rimanere in zona e visitare la Chiesa di San Carlo.
La chiesa è infatti situata nella piazza del centro storico e si presenta molto ben conservata.
La sua costruzione iniziò nel 1615 grazie alle donazioni dei cittadini di Celleno sui resti di un’antica chiesa medievale.
Sempre di fianco al castello si trovano il campanile e quello che resta della Chiesa di San Donato, tra l’altro patrono di Celleno.
Questa chiesa è più antica e risale all’anno 1000; nel corso degli anni dovette subire diversi interventi di manutenzione a causa dei terremoti e delle frane che la colpirono.
Infine, appena fuori dal piccolo borgo, si trova il Convento di San Giovanni Battista, risalente al 1610.
Il convento francescano sorge intorno alla vecchia Pieve Romanica di San Giovanni e all’interno delle mura si possono ammirare i Lecci secolari.
Ad oggi è utilizzato come centro culturale dove si tengono anche delle conferenze, ma in antichità ospitava i frati che dovevano occuparsi delle esigenze spirituali delle persone.
A testimonianza di ciò, sono ancora visibili, intorno al chiostro, le celle dove dormivano i monaci.
La nostra esperienza
Bene, la nostra visita si ferma qui.
Camminare per le vie di questo borgo fantasma è stato davvero surreale e magico.
Si viene teletrasportati in un’altra epoca, come se tutto fosse rimasto fermo ad allora.
Allo stesso tempo, vedere gli edifici abbandonati con ancora presenti gli utensili e gli oggetti di vita quotidiana, è quasi straziante.
Non puoi fare a meno di immaginare come deve essere stato scappare e abbandonare tutto o vivere in un luogo perennemente in guerra.
La visita a merita ed è davvero molto suggestiva.
Speriamo che tu possa affrontarla e apprezzarla con consapevolezza di ciò che queste vie hanno dovuto sopportare.
Per ora ci fermiamo qui, noi ti diamo appuntamento a settimana prossima sempre qui sul blog con un nuovo articolo e ti chiediamo un ultimo attimo del tuo tempo.
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Lele, Sara & Toby